Nel 2019 il Centro di Spina Bifida e Uropatie Congenite della FPG-IRCCS, Roma ha coordinato questo studio policentrico, a livello nazionale, volto a definire qualitativamente e quantitativamente la composizione del Microbiota Intestinale attraverso l’analisi del Microbioma su un campione fecale in pazienti con stipsi neurogena secondaria e Spina Bifida, comparandolo con i profili già noti della popolazione pediatrica italiana sana.
Sviluppo del progetto: Contestualmente al lancio nel 2007 dello Human Microbiome Project negli Stati Uniti e nel 2008 del corrispettivo europeo MetaHIT Consortium, si è assistito ad un riconoscimento via via crescente del ruolo essenziale che i microrganismi intestinali esercitano sulla salute dell’uomo. Per Microbiota Intestinale si intende l’insieme di tutti i microrganismi che popolano il tratto gastrointestinale umano, il che costituisce uno degli ecosistemi più complessi del pianeta, per abbondanza, biodiversità e interazione con l’organismo ospite. Il Microbiota Intestinale umano comprende più di 1014 cellule batteriche, la grande maggioranza delle quali risiede nel tratto finale dell’intestino (il colon) dove la concentrazione arriva a 1012 cellule per grammo di feci. Con una capacità metabolica centinaia di volte superiore a quella dell’essere umano, il Microbiota nel suo complesso fornisce all’ospite la possibilità di degradare e metabolizzare nutrienti altrimenti indigeribili, producendo molecole (vitamine, amminoacidi essenziali, acidi grassi a corta catena) di vitale importanza per il mantenimento della funzionalità dell’intestino e della salute dell’essere umano. Inoltre, questo ricchissimo network di microrganismi è in continuo contatto con la mucosa dell’epitelio intestinale dell’ospite, con il suo sistema immunitario, sia a livello locale che sistemico, e indirettamente anche con il sistema endocrino.
La composizione del Microbiota intestinale è una caratteristica individuale, così come individuali sono il genoma umano, le abitudini alimentari e lo stile di vita, ed è in grado di variare rapidamente rispondendo a cambiamenti nella dieta e nell’ambiente in cui viviamo. Se da un lato specifiche alterazioni della composizione del Microbiota intestinale (disbiosi) sono state associate ad un vasto numero di patologie la cui incidenza è in rapida crescita sia nei paesi occidentali che in quelli in via di sviluppo (obesità, diabete, malattie infiammatorie intestinali, carcinoma del colon retto, diverticolite, sindrome del colon irritabile), il mantenimento di un profilo “healthy” è fondamentale per preservare l’omeostasi fisiologica e metabolica dell’ospite e una corretta funzionalità dell’intestino.
Dati recenti ottenuti da studi condotti sia in età adulta che in età pediatrica hanno mostrato come anche la stipsi cronica sia caratterizzata da una disbiosi intestinale. I batteri costituiscono il 50-% del volume fecale e una stasi prolungata nel colon di pazienti costipati può alterare il pattern microbico saprofita. La maggior parte di dati disponibili in Letteratura sulla popolazione adulta mostra come esista una importante interazione tra i batteri e la fisiologia dell’intestino: la maggior parte dei pazienti con costipazione cronica presentano una scarsità di Bifidobacterium e Lactobacilli con un aumento di Bacteroides e Enterobacteriaceae. L’analisi del microbioma in bambini affetti da stipsi cronica è ad oggi ancora esigua e i pochi risultati disponibili non conducono a valori statisticamente significativi. Del tutto assenti sono, inoltre, studi in età pediatrica riguardo l’analisi del microbioma in pazienti con stipsi funzionale legata ad una alterata motilità del tratto gastrointestinale .
Il paziente con spina bifida è una persona che presenta di base una compromissione funzionale a vari livelli e la caratterizzazione del Microbioma in questi pazienti, può contribuire a comprendere meglio e quindi trattare alcune condizioni tipiche associate a tale condizione tra le quali la stipsi neurogena.
In questo contesto, la ricerca si è proposta primariamente di caratterizzare la composizione del Microbiota Intestinale nei pazienti con Spina Bifida. Tale studio ha consentito di identificare la configurazione del Microbiota Intestinale, intesa come profilo “health-promoting” o disbiotico, come elemento utile per valutare lo stato generale delle funzionalità gastrointestinali in pazienti con lesione congenita del midollo spinale.